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Manifesto Educativo dello Sport

Nel solco della presenza dei cattolici nella società italiana e alla luce dell’alto Magistero della Chiesa, riconosciamo nell’esperienza sportiva una grande risorsa educativa a disposizione della persona umana e della collettività. Lo sport è un bene educativo di cui nessun ragazzo dovrebbe fare a meno (Pio XII)

Milioni di ragazzi sono cresciuti e sono diventati adulti e bravi cittadini praticando lo sport e giocando.

Sappiamo che sono possibili tanti modi di concepire, organizzare e vivere la pratica sportiva.

1. A noi interessa uno sport per l’uomo aperto all’Assoluto, uno sport che sappia educare ai fondamenti etici della vita e consideri la persona nella sua dimensione unitaria: corpo, anima, spirito.

2. Ci riconosciamo nelle parole del Beato Giovanni Paolo II :«Grande importanza assume oggi la pratica sportiva, perché può favorire l’affermarsi nei giovani di valori importanti quali la lealtà, la perseveranza, l’amicizia, la condivisione, la solidarietà». (dall’Omelia per il giubileo dello sportivo del 2000)

3. Non ci riconosciamo nella deriva dello sport spettacolo asservito alle logiche del mercato e della finanza, basato sull’arroganza dei “cattivi maestri”, sulla selezione dei più forti a scapito di uno sport per tutti, sull’illegalità, sull’uso di sostanze dopanti e che propone modelli e stili di vita centrati sull’egoismo, l’individualismo e il consumismo.

4. Siamo convinti che è possibile affrontare attraverso lo sport la “sfida educativa” agendo con intenzionalità per il raggiungimento di valori, capacità personali, bagagli esperienziali, tradizioni culturali, sensibilità spirituali che sono la storia ed il presente delle nostre associazioni.

5. Noi crediamo che «l’attività sportiva rientra tra i mezzi che concorrono allo sviluppo armonico della persona ed al suo perfezionamento morale» (Benedetto XVI ai maestri di sci, 2010). Pertanto riteniamo necessario promuovere una rigenerazione della cultura sportiva che:
– le restituisca la sua funzione educativa, ludica, ricreativa e la sua dignità culturale e civile;
– risvegli negli operatori sportivi l’intenzionalità educativa attraverso un modello pedagogico  attento ai “segni dei tempi” e sappia mettere la persona al di sopra dell’organizzazione, al di sopra dello spettacolo e al di sopra dei trofei;
– investa nella formazione permanente degli educatori ( allenatori, animatori, istruttori, dirigenti sportivi, arbitri, giudici di gara, operatori): solo una rigorosa formazione degli educatori, in tutti i loro ruoli, è condizione preliminare per conferire qualità umana, tecnica ed educativa all’esperienza sportiva;
– solleciti le nostre associazioni (società sportiva, gruppo sportivo, circolo sportivo parrocchiale, circolo sportivo scolastico, palestra) ad essere sempre più un’esperienza formativa permanente: la dimensione associativa dello sport costituisce infatti un’importante risorsa di relazione e interazione sociale, una preziosa esperienza di educazione alla democrazia, alla partecipazione, alla corresponsabilità e all’esercizio di  cittadinanza attiva e responsabile;
– renda la comunità educante (famiglia, parrocchia, oratorio, scuola) protagonista nel trasformare gli spazi sportivi (campo sportivo, stadio, palestra, spogliatoio, strada piazza) in luoghi educativi sempre più accoglienti, propositivi e alternativi allo sfogo della violenza distruttiva. Ma, soprattutto, siano luoghi simbolici, fortemente attrattivi, luoghi di azione pedagogica, spazi di inclusione e di integrazione, in cui è possibile relazionarsi con gli altri e con il proprio territorio.

6. Siamo convinti che l’intenzionalità educativa necessiti di un modello operativo capace di rendere chiara, definita e riconoscibile la relazione tra i diversi soggetti avendo come obiettivo la crescita integrale della persona. Sono cinque le azioni fondamentali per educare con lo sport:

  • Costruire alleanze educative con tutti coloro che afferiscono ai medesimi ragazzi e giovani: innanzi tutto la famiglia, ma anche la parrocchia/oratorio e la scuola.
  • Progettare percorsi educativi nello sport, perché il fatto educativo ha bisogno di consapevolezza e condivisione tra i diversi soggetti educativi: definire i “perché” delle scelte, gli obiettivi che si intendono raggiungere nel corso dell’anno, i criteri che permettono di distinguere un’impostazione corretta da una non corretta, gli atteggiamenti che ne favoriscono il raggiungimento quali

– Accogliere: accettare l’altro, riconoscerlo per quello che è, rispettarlo, dargli attenzione, ascoltarlo, valorizzarlo, usargli discrezione, renderlo protagonista della propria crescita e del proprio futuro.

– Orientare: è una questione di cuore e per educare con lo sport vogliamo superare la logica del risultato e aiutare a progettare la vita con fiducia e responsabilità.

–  Accompagnare: è compito degli adulti mettersi accanto alle giovani generazioni, camminare insieme, essere presenti in maniera discreta e autorevole, nel silenzio e nell’ascolto, per offrire fiducia esercitando la difficile arte della testimonianza.

– Dare speranza: quando gli altri si rassegnano i cristiani non fuggono dalla responsabilità e indicano quella “carità educativa” che si chiama “speranza”. Educare alla speranza nello sport significherà proclamare con i segni, le opere, i fatti la verità sull’uomo e sulla vita.

  • Organizzare incontri di studio e confronto per favorire la conoscenza e la diffusione dei valori dello sport e della loro valenza educativa.
  • Allenare a vivere la vita, valorizzando le potenzialità educative insite nella pratica sportiva in tutte le sue fasi, in campo e fuori campo.
  • Valutare, singolarmente e in gruppo, quanto è stato fatto, in modo da avere elementi concreti per una positiva ripresa del cammino educativo.

7. Confermati dalle parole del Santo Padre Benedetto XVI:
Lo sport possiede un notevole potenziale educativo soprattutto in ambito giovanile e, per questo, occupa grande rilievo non solo nell’impiego del tempo libero, ma anche nella formazione della persona. Praticato con passione e vigile senso etico, specialmente per la gioventù, diventa palestra di un sano agonismo e di perfezionamento fisico, scuola di formazione ai valori umani e spirituali, mezzo privilegiato di crescita personale e di contatto con la società

c’ impegniamo  ad “educare alla vita buona del Vangelo” con lo sport e nello sport.